Una mappa interattiva straordinaria realizzata con i GIS per esplorare oltre 16.500 satelliti, è questa la novità eccezionale che da qualche tempo consente a tutti coloro che amano lo spazio di andare sul sito di Esri nella sezione Mappa Satellitare e di sognare l’universo ad occhi aperti, anzi, ben tenuti sullo schermo del pc.
In effetti 16.500 satelliti a spasso nello spazio sono tanti, ma Esri è riuscita nell’impresa di riunirli e monitorarli tutti tramite questo formidabile strumento, una mappa interattiva appunto, per dare a tutti la possibilità di conoscerli.
La notizia, riportata dal giornalista Daniel Bishton, è apparsa sul sito web Spatial Source, dedicato al mondo dei GIS, ed ha fatto subito il giro del mondo; pare, infatti, che la possibilità di monitorare ben 16.500 satelliti grazie ad una mappa interattiva è stata accolta con grande entusiasmo dalla comunità di addetti ai lavori.
La mappa, in realtà, era assolutamente necessaria, dato che negli Stati Uniti, nello scorso giugno, è stata introdotta in Parlamento una legge sulle attività spaziali, quindi questo strumento di ricognizione è utile anche a questo scopo, inoltre è un modo pratico per riflettere sulla quantità di attività spaziale che l’umanità ha generato.
È stato il Prototype Lab di Esri in California a produrre questa sorprendente visualizzazione interattiva dei dispositivi creati dall’uomo in orbita attorno alla Terra, inoltre essa contiene alcune affascinanti intuizioni sugli oggetti che abbiamo gettato nello spazio. L’applicazione è guidata dai dati provenienti da Space-Track.org, che è gestito dal Comando dei componenti funzionali congiunti per lo spazio, e consente, come fosse un gioco, di conoscere oltre 16.500 satelliti.
L’uso della mappa non è complicato. Si impara abbastanza velocemente selezionando il filtro “Junk / Not Junk”, infatti quasi i tre quarti degli oggetti creati dall’uomo in orbita attorno alla Terra sono ormai stati dismessi e sono diventati “spazzatura spaziale”, un po’ come è accaduto ai razzi spaziali che sono ormai detriti galleggianti nello spazio e talvolta coinvolti in collisioni satellitari.
L’app presenta un alto numero di opzioni per esplorare questo universo, è proprio il caso di dire, di oggetti spaziali: è possibile fare le ricerche filtrando per tipo di orbita, dimensione del satellite, data di lancio, periodo dell’orbita, inclinazione, paese di origine e persino costellazione: GPS, GLONASS, DigitalGlobe, LandSat e Inmarsat sono tutti rappresentati. È inoltre possibile cliccare su ciascun singolo satellite per una vista dettagliata e avere ulteriori informazioni grazie ad apposite sezioni con collegamenti ai registri NASA e NY20.
Questa innovativa app ha dato la possibilità di vedere come purtroppo il nostro spazio sta diventando sempre più una pattumiera gigante per i tanti oggetti spaziali lanciati dall’uomo nell’universo e mai più recuperati una volta che hanno terminato la loro funzione.
A partire dal 4 ottobre del 1957, quando fu lanciato il satellite artificiale più famoso del mondo ovvero il sovietico Sputnik, sono state immesse in orbita dall’uomo molte migliaia di satelliti artificiali; tra tutta questa gran massa di oggetti spaziali sono solo circa 500 i satelliti attualmente operativi, il più grande di questi è la Stazione Spaziale Internazionale. D’altronde, fin dal lancio dello Sputnik, gli ingegneri spaziali, gli scienziati e i militari si sono accorti che un oggetto spaziale di questo tipo può svolgere una grande quantità di missioni a seconda del motivo per cui è stato programmato. Ecco che nello spazio viaggiano satelliti scientifici destinati all’osservazione, come nel caso del telescopio spaziale Hubble, allo studio del campo magnetico terrestre, con l’analisi dei raggi X emessi dai buchi neri e di atri raggi cosmici, e alle previsioni metereologiche grazie ai quali è possibile capire che tempo fa ogni giorno. A questi si aggiungono i satelliti per le telecomunicazioni che sono essenzialmente dei radio ripetitori che ricevono e ritrasmettono segnali telefonici e televisivi, attuando delle trasmissioni che avvengono, in genere, da un continente all’altro. Inoltre ci sono i satelliti per la navigazione che consentono a qualunque veicolo sulla terra dotato di ricevitore di determinare con la precisione di alcuni metri le coordinate della sua posizione.
Questa straordinaria mappa interattiva che consente grazie ai GIS di esplorare un’infinità di satelliti, oltre 16.500 appunto, si è rivelata essere uno strumento utilizzato anche da chi si professa essere un semplice curioso delle scienze aerospaziali.