Le tecnologie geospaziali hanno rappresentato una risorsa molto importante nella gestione della pandemia Covid-19, e il loro ruolo resterà altrettanto decisivo una volta che il mondo sarà tornato alla normalità e il lock-down lasciato alle spalle.
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I dati geospaziali aiutano nel cammino verso la normalità
Sono stati mesi molto difficili per tutto il mondo, in particolar modo per alcuni paesi, tra cui l’Italia. Mesi di allarme pandemia, di reparti di terapia intensiva allo stremo, di attività bloccate e quarantena forzata in casa, lontani da amici e parenti. Il ritorno alla normalità sarà, per forza di cose, graduale. Nelle prime fasi, che già stiamo vivendo, è necessario abituarsi a convivere con la presenza del virus e prendere ovunque accorgimenti per tutelare la salute propria, dei propri cari e della collettività. Le tecnologie geospaziali si sono rivelate uno strumento prezioso in tutte le fasi della pandemia da coronavirus, da quelle più drammatiche a quelle di adesso, in cui i numeri dei contagi e dei deceduti sono in calo, ma è di fondamentale importanza non abbassare la guardia, per evitare di ricadere nella fase critica. Ecco che le tecnologie geospaziali ci vengono in soccorso. Il dottor Este Geraghty, Chief Medical Officer di Esri sottolinea che “i leader di tutti i livelli di governo e di affari possono usare la tecnologia geospaziale per aiutare a monitorare e salvaguardare la salute pubblica. Basandosi sugli sforzi di risposta – in cui la tecnologia GIS ha supportato chiari passi per agire – le stesse capacità possono guidare strategie di riapertura sicure “.
Come operano le tecnologie geospaziali in caso di pandemia
Il campo di applicazione delle tecnologie geospaziali in caso di un evento particolare come una pandemia su scala globale, è molto vasto. Esse si rivelano utili su più fronti, dalla comprensione della trasmissione virale all’individuazione delle comunità a rischio, passando al fornire risposte alle imprese che devono operare in un mondo che si sforza di tornare alla normalità convivendo con la minaccia continua del virus. Attraverso le mappe è possibile monitorare l’evoluzione del virus e la sua diffusione, mentre le tecnologie di intelligenza artificiale danno senso ai dati sul movimento umano, e l’analisi della posizione consente di orientare i comportamenti e le azioni nel modo più corretto e informato.
L’uso dell’intelligenza artificiale (AI)
La tecnologia geospaziale si serve dell’intelligenza artificiale per fornire le prestazioni migliori.
L’apprendimento automatico e il data mining, insieme al calcolo ad alta potenza, costituiscono la base dell’IA geospaziale, o semplicemente del GeoAI, che permette di avvalersi di dati che consentono di muoversi con più consapevolezza nell’ambiente che ci circonda. Attraverso questa tecnologia vengono collegati i luoghi in cui viviamo e lavoriamo, o persone / elementi con cui interagiamo, nell’ottica della tutela della salute.
Lo strumento della valutazione di ipotesi, poi, permette di rispondere a domande come “what if” – Cosa accadrebbe se non ci fossero ordini di rimanere a casa? E se aprissimo i ristoranti? E se aprissimo i trasporti pubblici? Ciò aiuta il governo a prendere decisioni ponderate.
GeoAI e Big Data
Anche i social media possono aiutare a raccogliere dati importanti per tutelare la salute della cittadinanza, così come le informazioni provenienti dai servizi di condivisione dei percorsi come Uber, Lyft, i taxi Ola. Basta pensare ai tantissimi utenti che fanno uso di questi servizi ogni giorno in tutto il mondo per capire che si fa affidamento su una grande mole di dati.
Conclusione
Le tecnologie geospaziali, i big data e l’intelligenza artificiale potranno essere sempre più utili alla società per gestire situazioni di emergenza come quelle di una pandemia di dimensioni globali. Perché questo avvenga è necessaria la collaborazione tra governi, responsabili delle politiche e leader. È inoltre di fondamentale importanza la modernizzazione e la standardizzazione dei sistemi dei dati, così da rendere possibile la condivisione dei dati ogni volta che se ne presenta il bisogno.
È necessario poi non perdere di vista il divario di dati tra paesi digitalizzati e paesi in via di sviluppo. Una migliore connettività va presa in considerazione per uno sviluppo sostenibile.