Il campo delle energie alternative sta facendo sempre più discutere negli ultimi anni.
La produzione di energia attraverso mezzi diversi da quelli tradizionali si sta diffondendo costantemente. Il vento, il sole e le biomasse rappresentano ormai una fonte energetica cospicua e sono sempre di più le persone che provano ad affidarsi a queste fonti alternative per risparmiare denaro e diventare indipendenti dai sistemi di approvvigionamento energetico tradizionale controllati dalle utility, ovvero multinazionali private o sistemi pubblici.
Le notizie che giungono da questo settore sono positive e offrono speranze su un futuro in cui grazie alle fonti di energia alternativa il risparmio di soldi potrà essere davvero una realtà alla portata di tutti.
Già le stesse statistiche al riguardo fanno ben sperare. Secondo quanto riportato nel sito americano Geospatial World, in un articolo di Bill Meehan che si occupa con Esri di diffondere i vantaggi che i GIS possono portare in ambito energetico, se guardiamo agli Stati Uniti si prevede che la quantità di energia generata dai pannelli solari sul tetto delle case salirà a 5,7 gigawatt nel 2020, rispetto ai 1,8 gigawatt del 2015, secondo quanto dichiarato nel World Economic Forum. L’elettricità generata da tutte le risorse rinnovabili rappresenta oggi il 17% dell’elettricità negli Stati Uniti e si calcola che entro il 2050 l’energia eolica e solare rappresenteranno da sole il 35% del totale della nazione. Se guardiamo all’Italia possiamo affermare che il target del 20% di energia da rinnovabili nel 2020 sarà facilmente raggiungibile. Se analizziamo la situazione a livello europeo, recenti statistiche mostrano, ad esempio, come la quota di energia rinnovabile sul totale dei consumi finali dell’UE in 10 anni è quasi raddoppiata, passando dall’8,5% del 2004 al 16,7% del 2015, anche se l’obiettivo per il 2030, seppur modesto, è quello di raggiungere il 27% di rinnovabili sui consumi finali.
Ma come i GIS possono essere importanti per le fonti di energia alternativa e le utility?
La risposta è semplice e ci conferma il fatto che sempre più di frequente i sistemi informativi geografici sono capaci di fornire soluzioni negli ambiti più svariati.
I GIS sono in grado di fornire un sistema di mappatura completo ed efficace sia dei luoghi in cui si stanno adoperando le fonti di energia alternativa che dei tradizionali sistemi di fornitura energetica erogati dalle utility. In questo modo sarà possibile aprire una collaborazione tra i cosiddetti DER, cioè i gruppi di proprietari di case o aziende che hanno creato una microrete a base solare per produrre energia per i propri fabbisogni e vendere l’eventuale eccedenza di elettricità alle utility, e le utility stesse, che potranno meglio organizzare le forniture laddove non ci fosse tanto bisogno dei loro servizi a causa delle fonti alternative nonchè acquistare dai DER l’energia in eccedenza organizzando meglio il business e stabilendo le tariffe in modo più adeguato. Inoltre, grazie ai GIS sarà possibile individuare i luoghi dove è più agevole impiegare le fonti alternative.