L’insegnamento delle materie scientifiche a scuola è senza dubbio più divertente se i ragazzi hanno la possibilità di vedere di presenza luoghi e animali. Ciò, ovviamene, non è sempre fattibile, ma grazie ai GIS è possibile quanto meno avere una visione più realistica della flora e della fauna presenti nel nostro pianeta.
Come aiutare gli studenti a esplorare la natura con i GIS?
Grazie all’uso della tecnologia si può simbolicamente dare vita alla natura in una classe, che si tratti del bosco locale o della foresta pluviale tropicale gli studenti possono saperne di più grazie ai sistemi informativi geografici.
Un esempio che calza alla perfezione riguarda le foreste pluviali, che sono una parte vitale dell’ecosistema della Terra tanto da essere spesso indicate come i polmoni del pianeta. Sono una miniera d’oro della biodiversità, ma pochi studenti avranno realmente la possibilità di esplorarli di persona. E dato che organizzare una gita scolastica in una foresta pluviale è alquanto improbabile, è possibile portare la foresta pluviale in classe esplorando la natura circostante e più vicina tramite la tecnologia. Ovviamente i parchi e le foreste vicine non corrispondono alle foreste pluviali in termini di diversità di flora e di fauna – si ritiene che l’Amazzonia sia la patria di circa il 20% delle specie vegetali del mondo, il 20% delle specie di uccelli e il 10% delle specie di mammiferi – ma possono essere un grande punto di partenza per studiare alberi e habitat e per aiutare i bambini a capire il mondo che li circonda.
Se si accompagnano gli alunni a visitare il bosco o il parco locali e si dà loro la possibilità di capire come cambiano durante le stagioni, potranno apprezzare e comprendere i cambiamenti che avvengono nel tempo, studiare gli animali, la loro riproduzione e la loro alimentazione e scoprire come si sono adattati agli spazi in cui vivono. Un’altra azione utile consiste nel fatto che gli alunni potrebbero essere incaricati di intervistare i ciclisti e gli escursionisti che frequentano solitamente quei luoghi, di ricercare punti di vista contrastanti. Ciò consentirebbe loro di prendere maggiore consapevolezza dei problemi legati all’ambiente e di comprendere l’importanza dello sviluppo sostenibile.
Una volta che gli alunni hanno avuto modi di raccogliere tutta una serie di dati specifici grazie all’esplorazione diretta dei luoghi vicini, possono passare ad un confronto con i luoghi lontani. Ed è proprio in questo frangente che entra in gioco l’esplorazione della natura con i GIS.
Come? Attraverso una serie di strumenti realizzati grazie alla tecnologia degli strumenti informativi geografici, come i percorsi virtuali di Google nella foresta pluviale e le rappresentazioni delle cascate o di altri elementi naturalistici con le fantastiche applicazioni Airpano 360°. Inoltre i ragazzi potranno giocare con la MapSwipe, che è un’app che consente agli utenti di aggiungere community alle vaste aree del mondo non mappate, in gran parte alla foresta pluviale. Questo è senza dubbio un modo pratico in cui a scuola si possono studiare attivamente le scienze naturali: è un potente strumento di apprendimento. Gli alunni sentono così di poter giocare un ruolo attivo nell’aiutare l’ambiente. Inoltre possono fare dei confronti tra gli habitat vicini che hanno potuto visitare di persona e i luoghi molto più lontani che non riusciranno mai a vedere.
Infine, grazie alle mappe delle storie realizzate con i GIS, gli alunni possono creare la propria storia digitale delle foreste pluviali, combinando mappe e testo, insieme al video, per creare il proprio documento digitale.