Il GIS (geographic information system) è un sistema informativo geografico computerizzato che consente di acquisire, registrare, visualizzare e presentare informazioni derivanti da dati geografici. Lo studio in oggetto è frutto di informazioni e dati reperiti tramite GIS.
Commissionata dal Ministero della Salute della Nuova Zelanda, questa ricerca mette al centro la salute dei cittadini dislocati all’interno del territorio neo-zelandese, in relazione alla loro alimentazione e alla disponibilità di cibo, sotto forma di venditori quali alimentari al dettaglio, fast food, take-away, prodotti lattiero-caseari, supermercati, rivenditori di frutta e verdura.
Questa ricerca si basa su quella di Pearce, Day, et al. (2008) ma utilizza dati più aggiornati, una scala spaziale più solida e misure avanzate di esposizioni ambientali. Inoltre, questa volta, si è fatta distinzione tra fast food e asporto, per rappresentare punti vendita locali.
I risultati, anche se contrastanti, indicano che generalmente è aumentata l’accessibilità a tutti i dettaglianti di generi alimentari in aree altamente svantaggiate. Comprendere queste relazioni socio-spaziali ha importanti implicazioni per le politiche sanitarie.
I fast food, i piatti da asporto e i prodotti caseari sono malvisti a causa delle elevate quantità di grassi e zuccheri. Gli ambienti obesogenici sono ambienti in cui il cibo è a basso costo e la qualità dei nutrienti e l’attività fisica non sono delle migliori, con ripercussioni negative sulla salute.
Il termine “esposizione” si riferisce alle varie tipologie di rivenditori di cibo.
La ricerca si focalizza sulle aree urbane principali della Nuova Zelanda, poiché i dati in merito sono più affidabili e la stragrande maggioranza della popolazione vive in queste aree, che sono state aggregate alla scala Data Zone (DZ), confini geografici sviluppati da Zhao ed Exeter. Le aree urbane sono state definite utilizzando la Classificazione delle aree urbane della Nuova Zelanda (2013) e le immagini satellitari di Google Earth.
Lo status socio-economico dei DZ è stato definito usando l’Indice di Deprivazione Multipla (IMD), categorizzato in occupazione, reddito, criminalità, residenzialità, salute, istruzione e accesso.
I punti di ristoro tendono a raggrupparsi insieme, sia nelle aree commerciali che in aree altamente popolate, per garantire il massimo delle vendite. I negozi di frutta e verdura sono comunemente alla periferia dei centri urbani. Per quanto riguarda l’accessibilità spaziale, le aree più svantaggiate presentano un rapporto più elevato di tutte le esposizioni ambientali rispetto alle altre, in particolare i fast food . Tutte le altre esposizioni sono più prevalenti nelle aree più svantaggiate, ma in misura minore.
Utilizzando un modello E2SFCA di accessibilità spaziale, si nota anche una bassa accessibilità spaziale dei negozi di frutta e verdura.
Le zone con la massima accessibilità sono generalmente zone centrali, densamente popolate dove ci sono più aree commerciali e meno spazi residenziali. In generale, le aree urbane hanno la massima accessibilità alle categorie di prodotti da asporto e prodotti lattiero-caseari. Inoltre, il caseificio è la categoria più diffusa per quanto riguarda l’accessibilità; viceversa, frutta e verdura è l’esposizione meno accessibile.
La globalizzazione e l’urbanizzazione hanno portato ad ambienti in rapida evoluzione, con popolazioni che sperimentano cambiamenti fondamentali nei modelli di consumo alimentare. Gli ambienti alimentari sono sempre più saturi di alimenti energetici e poveri di nutrienti; i quartieri altamente svantaggiati sono serviti eccessivamente da una serie di fornitori di cibo. Questo può avere un impatto significativo sulla salute della popolazione.