Poter contare su una mappa dettagliata della topografia terrestre rappresenterebbe un passo risolutivo per molte discipline diverse. Com’era il nostro pianeta in passato? Risolvere questo mistero potrebbe dare risposta a molti dei nostri interrogativi attuali, in riferimento a campi che vanno dalla geologia alla biologia, dalla storia alle scienze marine, dalla glaciologia alla cartografia.
Un progetto si prefigge di mappare l’intera superficie della Terra, facendo uso del Light Detection And Ranging (LiDAR). Si tratta del progetto Earth Archive, fondato dal professor Chris Fisher della Colorado State University. Fisher è stato spinto a mettere a punto questo importante progetto dai drammatici cambiamenti climatici che colpiscono la Terra ogni giorno di più e all’impatto che questi cambiamenti hanno sulla fisionomia oltre che sulla struttura del nostro pianeta. A causa dei cambiamenti climatici le aree costiere sono messe a rischio dall’innalzamento del livello del mare; essi incidono anche sui preziosi reperti archeologici ed ecologici, vulnerabili al cambiamento del clima a livello globale.
LiDAR è un acronimo che sta per “luce” e “radar”. Si tratta di uno strumento che rileva obiettivi e utilizza la luce riflessa dagli oggetti come una sorta di sonar visivo. È in grado di definire la distanza tra un oggetto e l’altro, attraverso la proiezione di un laser su un bersaglio e l’analisi della luce che rimbalza indietro.
Mappatura LiDAR della Terra
Alla luce di queste considerazioni, tra gli obiettivi che il progetto Earth Archive si prefigge di raggiungere attraverso la mappatura della Terra c’è quello di preservare tesori culturali, ambientali e geologici che potrebbero essere persi o danneggiati dai cambiamenti climatici. Avere una mappa digitale completa della superficie terrestre potrebbe rivelarsi utile per rispondere a domande sul passato e permetterebbe di avere in mano uno strumento che possa consentire a coloro che ne fanno uso di vedere la Terra com’era. Ad esempio, i dati LiDAR sono stati usati per localizzare città perdute, come quelle costruite dagli Aztechi.
Il progetto di mappatura Lidar intende muovere i primi passi a partire dalle aree che più facilmente vengono interessate dai cambiamenti climatici, come le coste. Il progetto si concentrerà anche sulla foresta pluviale amazzonica, che sta diminuendo in modo preoccupante a causa del disboscamento e degli incendi.
Earth Archive ricorre a i dati LiDAR esistenti da voli aerei e satelliti. Alcuni paesi come ad esempio i Paesi Bassi hanno già avviato i propri progetti di mappatura LiDAR, che potenzialmente potrebbero essere utilizzati come parte dell’archivio terrestre in futuro.
Mappare l’intera superficie terrestre, e farlo con precisione, senza accontentarsi di rappresentazioni approssimative, può sembrare un obiettivo fin troppo ambizioso, ma Fisher e i suoi collaboratori credono molto nel loro progetto. L’utilizzo di LiDAR per mappare la Terra è, dal punto di vista finanziario e tecnico, una sfida senza dubbio molto ardua; tuttavia, le organizzazioni partner sono disposte a mettere a disposizione denaro, know how e tempo per rendere questo obiettivo una realtà.
Il progetto vuole essere un’eredità preziosa per le generazioni che ci seguiranno, oltre a fornire ai ricercatori dati sostanziali da analizzare già da subito per trovare risposte.