Il raggiungimento di un connubio tra GIS e Realtà Virtuale rappresenta una nuova frontiera su cui Oikos sta lavorando. Il gruppo di lavoro di Oikos Engineering, in cui sono presenti sia tecnici senior di trentennale esperienza che giovani e brillanti collaboratori, sta valutando, infatti, la possibilità di integrare la realtà virtuale in alcune delle sue applicazioni.
Al momento, tuttavia, com’è comprensibile, non è possibile dare maggiori informazioni al riguardo; ciò che si può dire è, però, che il team continua a lavorare costantemente al progetto.
I sistemi informativi geografici rappresentano un importante strumento per la risoluzione di molte problematiche nei settori più svariati. Essi trovano applicazione perfino nei campi che toccano la vita di tutti i giorni. Contribuiscono a migliorare il settore della ricerca, della salute, della tutela ambientale e perfino dell’incolumità della popolazione o dei singoli individui.
D’altro canto, anche la realtà virtuale rappresenta un ambito che, oltre ad avere fatto passi da gigante in questi anni, è in grado di fornire innumerevoli soluzioni in tanti settori diversi.
La realtà virtuale, che, come indicato dallo stesso nome, indica un tipo specifico di emulazione della realtà, implica il coinvolgimento dei nostri sensi in un ambiente virtuale generato dal computer che possiamo esplorare in qualche modo. Sostanzialmente si tratta della riproduzione di un ambiente tridimensionale, generato dal computer, che può essere esplorato e con il quale una persona può interagire. L’individuo, coinvolto in questo tipo di esperienza, diventa parte di questo mondo virtuale ed è così in grado di manipolare oggetti o eseguire una serie di azioni. Il tutto avviene proprio grazie alla tecnologia informatica. Ci sono una serie di sistemi che vengono utilizzati per questo scopo, come cuffie, tapis roulant omnidirezionali e guanti speciali. Questi sono usati per stimolare realmente i nostri sensi e per creare, quindi, l’illusione della realtà. Se un’implementazione della realtà virtuale riesce a ottenere la combinazione perfetta di hardware, software e sincronicità sensoriale (cioè il coinvolgimento in contemporanea di tutti i nostri sensi), si ottiene qualcosa di conosciuto come un senso di presenza, dove il soggetto si sente davvero come se fosse presente in quell’ambiente.
Da ciò che abbiamo appena detto, è chiaro che lo sviluppo della realtà virtuale non ha limiti. Il suo impiego più conosciuto è forse quello che riguarda il potenziale valore di intrattenimento: film e videogiochi immersivi sono gli esempi più noti. Ma essa ha anche molti altri usi più seri, infatti ci sono una grande varietà di applicazioni che includono l’architettura, lo sport, la medicina e perfino l’arte. La realtà virtuale può portare a nuove ed eccitanti scoperte in queste aree che hanno un impatto sulla nostra vita quotidiana.
Ecco che, se GIS e realtà virtuale sono ormai molto importanti per i loro innumerevoli usi, il loro connubio rappresenta una svolta fondamentale, un progetto su cui continuare a lavorare costantemente per ottenere risultati sempre più importanti ed applicazioni sorprendenti, come già accaduto, ad esempio, nell’ambito dei Beni Culturali, dove grazie ai GIS sono state realizzate delle Carte archeologiche sui monumenti più a rischio per avviare, in contemporanea, grazie alla realtà virtuale e al 3D, progetti di restauro.